In ricordo di Carlo Pizzorno

Eh si, avete ragione a stupirvi: questa settimana il post sul personaggio (anzi i personaggi : Bablyuk, Berretta e Fontana) l’abbiamo già fatto uscire ma, vista l’imminenza dell’inizio del  nostro Torneo Internazionale, abbiamo deciso, come Area Comunicazione dell’Asd Cairese, di proporvene un altro , una sorta di edizione straordinaria dedicata a colui che ebbe il merito di creare dal nulla una manifestazione che tutta Italia ci invidia. Parlare di Carlo Pizzorno può essere facile, vista la notorietà del personaggio, o maledettamente complicato se decidessimo di raccontare ai più giovani cosa sia riuscito a fare nel mondo del calcio in generale e per la Cairese in particolare. Un rapporto quello tra il “Pizza” (come tutti lo chiamavamo ndr) ed i gialloblù  che ha radici lontane, risale all’estate del 1971, quando il giovane tecnico cengese assunse il comando della prima squadra. Non andò benissimo, dopo solo 8 giornate, venne esonerato dall’allora presidente Quarto e sostituito da Mario Piccini. Fu però solo l’inizio della storia: dopo una breve esperienza a Savona, Pizzorno tornò in gialloblù originariamente per dirigere il settore giovanile ma, a metà della stagione 73/74 tornò alla guida dei “grandi” e tenne il bastone del comando per tre anni fino all’inizio del campionato 76/77 quando fu clamorosamente esautorato.  Dopo qualche stagione passata ad occuparsi dei giovani le strade della Cairese e di Gian Carlo si divisero ma, come in tutti romanzi rosa che si rispettino, fu solo per ritrovarsi una decina d’anni dopo, per la precisione nel 1990 quando Pensiero lo volle al suo fianco nel ruolo di d.s.. Da quel giorno e per ventitré lunghe stagioni i destini della società e del “Pizza” si legarono indissolubilmente. “Gian” dimostrò le sue indubbie capacità allestendo spesso e volentieri squadre competitive, affidandole a tecnici scafati come Tonelli o Benzi ed ingaggiando giocatori dal passato illustre come Enrico Vella o l’uruguayano Gianni Michelini, a cui cucì addosso quel ruolo di giocatore-allenatore grazie al quale la Cairese vinse l’ultimo (prima di quello dei giorni nostri Ndr) campionato. Rimise anche in piedi un settore giovanile che durante la presidenza Brin era stato trascurato ed in breve la Cairese tornò ad essere un punto di richiamo per i giovani di tutta la valle ma, soprattutto, ideò e realizzò 8 insieme all’Avv. Tomatis ndr) un Torneo giovanile, che edizione dopo edizione divenne sempre più importante sino diventare Internazionale nel 2004, secondo solo a quello celeberrimo di Viareggio. Ventitré edizioni, interrotte di colpo nel 2013 quando la Cairese ed il “Pizza”si lasciarono dopo 33 stagioni passate insieme. La scomparsa di Carlo (avvenuta nel 2018) ha impedito quel ritorno in gialloblù che tutti auspicavamo, ma la società gialloblù non si è dimenticata di lui e, giustamente, gli ha intitolato le nuove edizioni di quel Torneo Internazionale da lui ideato e creato dal nulla.  A partire da sabato centinaia di ragazzi provenienti da tante parti d’Italia, d’Europa e del Mondo riprenderanno ad inseguire una palla,(ed i loro sogni) sui terreni della nostra Valbormida e di tutto ciò il merito è riconducibile esclusivamente a Carlo Pizzorno, un uomo di sport e di calcio che ha decisamente precorso i tempi !!

Grazie di tutto Pizza, da parte della tua Cairese !!!

Nella foto, risalente alla fine degli anni settanta, un giovane Carlo Pizzorno premia Sergio Cossu (anche lui recentemente scomparso) promettente attaccante delle giovanili gialloblù