Onestamente non so dirvi se nel calcio esista un Oscar per la sfortuna ma, se così fosse, il centravanti gialloblù Mattia Poggi avrebbe davvero tutte le carte in regola, non solo per aggiudicarsene un’edizione, ma addirittura per portarselo a casa in maniera definitiva.  Mattia sin da ragazzino si è rivelato un giocatore di enormi potenziali tecniche e fisiche tanto che partire dalla Valbormida per approdare al Vecchio Grifone è stato un passo naturale quasi scontato per una carriera che pareva da predestinato: tutta la trafila nelle giovanili con la casacca rossoblù addosso  sino ad arrivare al campionato Berretti poi, sul più bello ecco il primo stop per un problema serio al ginocchio; quindi l’operazione, la lenta ripresa ed il trasferimento per (come si diceva una volta) farsi le ossa in Lega Pro con gli arancioni della Pistoiese. Un impatto non semplice, lontano da casa, tra l’altro ai tempi del Covid e poi quando tutto sembrava alle spalle con l’approdo nella “primavera” ecco il secondo grave infortunio. Altro lungo stop, con la decisione sofferta di ripartire vicino a casa, con i nostri colori addosso, per rilanciarsi e ritrovare il gusto di fare quello che gli è sempre riuscito facile: segnare. E dopo una prima stagione condizionata dallo stop and go per via della pandemia, ecco l‘anno  scorso , quello del rilancio, con l’arrivo sulla panchina gialloblù di un mister giovane ,un ex attaccante che lo capisce e lo consiglia e come per incanto i goal tornano…. tanti (12), belli, importanti. Avevamo tutti tante aspettative per questa nuova stagione e l’avvio  sembrava confermarlo poi , in allenamento, il  ginocchio ha fatto di nuovo crac, costringendolo ancora una volta sotto i ferri ed ad uno stop questa volta lungo, ben 8 mesi. Un altro avrebbe mandato tutti al diavolo ma non Mattia che non solo ha proseguito nel suo ruolo di mister nelle giovanili gialloblù (insieme all’amico Bablyuk) ma non si è perso neppure una partita dei suoi compagni, sempre presente con la divisa sociale addosso e come nel caso del match Finale pronto a fare da collegamento tra lo squalificato Alessi e chi lo sostituiva in panchina. Se è vero, come sostiene De Gregori con la sua “ La leva calcistica della classe’68”, che: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia” allora non ci sono dubbi che Mattia sia un calciatore vero e che il futuro gli debba obbligatoriamente riservare tutte quelle soddisfazioni che sinora la malasorte gli ha negato. E noi della Cairese siamo qui che aspettiamo il suo ritorno. Forza Mattia!!